
Angeli sporcati
Angeli sporcati dalla
terrena fanghiglia,
visi tumefatti dalla
visi tumefatti dalla
ponderata malvagità,
ali appesantite da
ali appesantite da
piogge acide,
sana follia
sana follia
il voler ancora
librarsi
in un tetro cielo
bruno,
carceriere
e incarcerato
e incarcerato
nella mortale
prigione.
Vorrei
Vorrei
poter lavare
quegli atterriti visi
per regalarmi ancora
per regalarmi ancora
un lindo sorriso,
vorrei alleggerire
vorrei alleggerire
quelle insudiciate ali,
restituendogli il loro
restituendogli il loro
primitivo candore,
vorrei vedere
vorrei vedere
ancora librare Angeli
nell’azzurro cielo
nell’azzurro cielo
ed aprire le grate
delle brune galere.
Volano
delle brune galere.
Volano
adesso Angeli
non più sporchi
incontro a candide nuvole,
sorridenti
incontro a candide nuvole,
sorridenti
e con le chiome
ondeggianti al vento,
baciati
baciati
dai dorati raggi
del sole,
non più prigionieri
non più prigionieri
del bruno cielo
della mortale
della mortale
galera.
Gaetano GULISANO