sabato 20 settembre 2008

Importante "sla": UN PUGNO ALLO STOMACO"

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Nessuno, osa o vuole parlare della "sla". Una malattia per la quale non esistono cure. Ma non voglio parlare di questo, perché Piera nel suo blog lo ha fatto in maniera esaustiva.
Vorrei, poter sensibilizzare le coscienze di chi non fa abbastanza per aiutare la ricerca. La ricerca è l'unica arma per sconfiggerla. E, se non ci sono cure, vuol dire che non si fa abbastanza e, non per demerito dei ricercatori che, operano in condizioni precarie, ma io credo per i scarsi finanziamenti che a questa si danno.
Inoltre, credo che le famiglie e gli ammalati, siano lasciati soli alle proprie angosce, proprio da quelle persone che, dicono di volerli aiutare (Le Istituzioni). Ed altro argomento, non meno importante e fastidioso, in quanto in se odioso è il fatto che nessuno vuole affrontare il cosiddetto "accanimento terapeutico".
Chi, dei più credenti, in coscienza, se la sente di condannare PierGiorgio Welbi o il suo medico? Io NO.
Indubbiamente, per la nostra costituzione è un reato, perché "la vita non è un bene disponibile" e, come tale non possiamo decidere di porvi fine.
Ma io, ho provato cosa vuol dire stare disteso "e non immobilizzato" in un letto di ospedale, dove per quattro mesi, ho svolto tutte le funzioni che l'essere umano svolge senza mai alzarmi. Vi assicuro che non è una bella esperienza. Dunque non riesco ad immaginare quale atrocità debba essere quella della quale stiamo parlando.
Una lode a Piera.
Gaetano.
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