mercoledì 10 marzo 2010

Democrazia?

(foto da web)

Democrazia


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.

Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.

« La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. »

(Aurelio Saffi)


« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. »

(Walt Whitman, Prospettive democratiche) […] continua a leggere




Io non amo parlare di politica, proprio perché non amo la politica, potrei dilungarmi nello spiegarne il motivo, ma non lo farò almeno in questo post, forse lo farò più in la.
Ma di una cosa non potrei fare a meno nella vita: la “DEMOCRAZIA” ma di quella vera non di quella millantata ed oltraggiata ogni giorno nei e dai media e da chi se ne fa paladino.
Se dovessi perdere la democrazia, (per me) la vita non avrebbe alcun senso se non quello di riacquistarla.
Ora, non riesco a capire perché fare votare una parte di Italiani, sarebbe antidemocratico, mentre è alta democrazia vietarglielo.
Certamente le regole sono regole, non si sono rispettati dei tempi ed in campo ci sarà una sola squadra. Bene, un fastidio in meno non occorrerà andare a votare, perché andarci non avrebbe senso, dato che a tavolino si è già espulso l’avversario (anche se per colpa di quest’ultimo).
Naturalmente, ammettere l’avversario, nonostante quest’irregolarità sarebbe stata una prova di sportività e di superiorità di consenso, sempre sbandierata nelle varie trasmissione televisive; mentre invece sembra un’evidente consapevolezza di inferiorità di consenso nazionale.
Dunque, se si può squalificare l’avversario prima di farlo arrivare in campo tanto meglio.
Pertanto, auspicherei, che si cambiasse la dicitura da elezioni regionali a “Primarie” del PD, dato che si andrà alle urne ( per chi ci andrà) senza avversari.
Difatti, è come guardare una partita di calcio giocata ore prima del quale si conosce benissimo il risultato.


Ma tutto questo cosa ha a che fare con la democrazia?
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