martedì 31 marzo 2009

La zattera del mio tempo


(foto da web)
La zattera del mio tempo

Scorrono lenti i miei pensieri
passeggeri clandestini
sopra la zattera della mia età,
trasportati dal nocchiero
senza tempo, pagato
con oboli d’esistenza.

rollo sui flutti
dell’impetuoso fiume dei ricordi,
che senza pietà
percuote il misero natante,
fa sussultare il flebile gondoliere
e mi trovo solo, timoniere
nella zattera del mio tempo.

In balia delle mie inseparabili
ed inevitabili Moire,
arcane tessitrici che filano
lo spago della mia essenza.

Scruto l’orizzonte,
sperando di non vedere
la temuta e inevitabile Atropo,
che corrucciata nella sua scura veste
apre le lame delle sue affilate cesoie
che attende il mio fato.

Gaetano GULISANO


venerdì 27 marzo 2009

Pensieri

(foto da web)


Pensieri

Pensieri confusi
tra i spinosi rovi della mente,
che invadono il sentiero
intricato della vita
che feriscono l’anima
nell’arrampicata
alla vetta dei sensi.

Sempre alla ricerca d’una
ristoratrice oasi nel deserto
infuocato delle nostre idee,
martellati dalla cocente canicola
delle nostre ossessioni,
accecati dalle tempeste della
fine sabbia dei nostri stolti dubbi.

Questuanti di pace,
mentre belligeranti
ai nostri stessi pensieri,
ai nostri stessi sensi,
alla nostra stessa anima:
abbandoniamo l’agevole sentiero
dal mite clima che
dolcemente ci conduce
alla nostra coscienza.

Gaetano GULISANO

martedì 24 marzo 2009

La Gondola

(foto da web)


La Gondola

Lo sciabordio dell’acqua
nei canali di Venezia,
antiche mura cinte
da un fluido abbraccio,
due cuori lenti passano
come una musica romantica,
la scia dei sogni di due innamorati
che si tengono per l’anima
galleggia sulle calme acque
della laguna.

Antico legno scricchiolante
che confondi i tuoi cigolii
con le soavi ed eteree
note della laguna,
accompagnata dalla voga
fai fremere la forcola
ad ogni tuo sussulto
e un dolce canto
si sprigiona nell’aria.

Sogno d’incanto
interrotto dall’afono e stonato
canto della sgraziata modernità,
una vogata e poi un’altra
e mi cullo ancora nell’oblio
di un’antica e leggera gondola.

Gaetano GULISANO

sabato 21 marzo 2009

Bucaneve

(foto da web)



Bucaneve

Indomabile vigore
d’inevitabile fato,
delicato urlo
d'irresistibile gioia,
tenue essenza
d'un inerme seme.

Sotto una coltre
di gelida e candida neve,
inflessibile con inaspettata
veemenza, spingi il tuo esile
stelo come un’orda
d’inferociti guerrieri.

Vincendo la gelida morsa
a favore d'un flebile tepore,
diventando ardente fuoco
per generare rinascita,
spandendo profumo
per inebriare la vita.

Gaetano GULISANO

giovedì 19 marzo 2009

Ai miei papà

















Ai miei papà

Quanta sicurezza mi davano
le tue forti braccia,
quanta fiducia mi davano
i tuoi calmi discorsi,
quanta gioia mi davano
i tuoi favolosi racconti.

Quanti inutili regali ogni
19 marzo:
dopobarba
che non avresti mai usato,
sigarette
che non avresti mai fumato.

Quanta rabbia ho provavo
quando mi hai lasciato
per quel mondo ultraterreno
che ti avrebbe reso la pace,
ti avrebbe tolto gli affanni
di quel terribile morbo
che oltraggiava il tuo
essere uomo.

Quanta gioia ho provato
nel ritrovarti nel mio amato
suocero,
quanto rimpianto ancora provo
per non averlo mai chiamato
papà.

Simile a te per l’ingegno,
per l’arte,
per l’inventiva
e per il suo amore.

Quanto dolore ho provato
quando anche questi
mi ha lasciato,
per cessare gli affanni
di altro atroce morbo.

Quale triste gioia
nel sapervi entrambi
a dibattere dei vostri ingegni.
in gioiosi ed arcani mondi.

Papà Francesco
e papà Paolo
buon 19 marzo.

Gaetano GULISANO

sabato 14 marzo 2009

Parole

(foto da web)

Parole

Parole,
viaggiano trasportate
dall’aereo dei sensi, nel cielo
della mia mente
andando a collidere
sulla catena montuosa
della mia anima.

Parole,
superstiti al disastro aereo:
cannibali per sopravvivenza
affamati di sapere,
assetati di conoscenza,
bramanti di sognata vita.

Parole,
sopravvissute all’indifferenza
dell’essere solo parole,
dell’essere solo fiato,
partorite da sterili pensieri
senza pensieri.

Parole,
generate dalla feconda anima
accoppiatasi col prolifero cuore,
partite per un lungo viaggio
finito in un bianco foglio
dove inizia:
“POESIA”.

Gaetano GULISANO

martedì 10 marzo 2009

L'attesa


(foto da web)
Questa mia poesia, era stata pubblicata nel blog dell'amico Massimo ( Castor et Pollux) , che aveva proposto e propone ancora una rassegna di racconti e poesie sul tema:
"il primo appuntamento".

L’attesa

Domani,
quanto sei lontano domani?
Se ancora nei miei pensieri
ammiro le tue dolci e soavi
fattezze toccandoti nel sogno
come se fossi ancora adesso,
accarezzandoti nel mio senno
come se fossi già futuro,
baciandoti le labbra
agognando il nostro primo
incontro, mentre attendo
l’irraggiungibile domani.

Generale domani,
cavalca con il tuo crudele esercito,
con la tua orda di spietati guerrieri.
Generale domani, non aver pietà
delle armate del generale oggi
che con coraggioso ardore
oppongono ferrea resistenza,
perché il loro nome
non è più domani?
Ma adesso è già: ieri.

Perché
ancora non sento
il trombettiere suonare
la ritirata dello sconfitto
generale ieri?

Perché
non odo le grida dei vinti
che implorano pietà
alle armate di domani,
che imperterriti avanzano
per farmi incontrare
le sue dolci labbra
alle mie frementi?

Domani,
quanto lontano sei
ancora domani.
Tu, dolce creatura
dimmi che gemi
alla stessa mia maniera,
nella sì tanto crudele attesa
per gli innamorati.

Svegliati,
pagano e divino Febo,
cocchiere dell’arcano carro
che porta il sole,
frusta gli ultraterreni destrieri
che galoppino veloci nella notte,
e che il generale domani trionfi
per fami trionfare domani
sulle sue dolci labbra.

Gaetano GULISANO



domenica 8 marzo 2009

Festa della Donna

(foto da web)


Vorrei segnalare un importante post sulla festa della donna sul blog di: Doridori che invito a leggere.

giovedì 5 marzo 2009

Venezia

(foto da web)


Venezia

Fluido senso salmastro
che in un perpetuo abbraccio
cingi secoli d’arte
nell’arcano andirivieni
di lente maree.

Muri bruni di invecchiati palazzi
che nel loro sgretolarsi
hanno fermato lo scorrere
di remote epoche.

Fondamenta inverdite
dalle avvinghiate alghe
che resistendo ai flutti
del tempo,
rammentano le nozze
con l’amata laguna.

Laguna,
fida sposa che non demordi
dall’imperituro amplesso,
mai sazia dei baci
dell’amato tuo sposo
che in quelle brune
mura trova il riparo.

Donata dal mare
nel tuo dolce incanto
in un galleggiante talamo
di calmi flutti,
bianca strenna
è l’argentea luna
che stende un calmo vello,
ammantandoti
in un casto sembiante,
mentre come un’orchestra
di dotti musici:
lo sciabordio delle onde suona
la dolce la nenia dell’amore.

Gaetano GULISANO

lunedì 2 marzo 2009

Mare Audiopoesia (esperimento)

Ho voluto provare ad interpretare una mia poesia, leggendola, aggiungendo musica e immagini, così come io la sento. Naturalmente, non sono né un attore né un interprete. Dunque, posto ugualmente di seguito la poesia, in maniera tale da poterla leggere.


Mare

Ascolto
il lento sciabordio delle onde
che dolcemente
accarezza lo scoglio,
cingendolo in un
amoroso abbraccio
offrendogli la chiara spuma.

Sento
il salso tepore
arrivarmi alle nari
pungendomi i sensi
in un groviglio
di turbinose emozioni,
che agitano i miei pensieri
fra i flutti impetuosi
dell’anima.

Marinaio
sulla zattera dei desideri
squassata dai marosi
della tua inquietudine,
naufrago nel ventre
del tuo orgoglio,
approdo nelle tue
dorate spiagge
madide ancora
del tuo calmo fragore.

Gaetano GULISANO

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