martedì 30 giugno 2009

L'istante

(foto da web)


L’istante

Interminabile momento
l’infrangersi dell’onda sulla rena.
Tempo procede a rilento e snerva
la rocciosa pazienza dello scoglio
che aspetta il salso abbraccio,
prorompente impeto
mette fine all’attesa.

Eterno è l’istante
di una frazione di secondo,
quanti pensieri s’aggrovigliano
per le vie della mente
in una Babele d’emozioni.

Un senso urta l’altro,
un’emozione s’affanna e l’orologio
segna ancora quell’istante.
Eppure, è solo un batter di ciglia.

Fugace è l’attimo nei meandri dell’anima
che non potrà mai fluire.
Ore, giorni, mesi, anni
l’eternità sfuma nel lasso d’un attimo.

Gaetano Gulisano

venerdì 26 giugno 2009

Rogo

(foto da web)

Prima la Campania adesso la Sicilia!



ROGO

Come se il fantasma di “Nerone”
imperversasse sulla città
roghi nella notte ardono,
incolpando di stoltezza
i nuovi cosiddetti
“Cristiani”
per poi poterli dare in pasto
alle belve nell’arena.

Costruire sulle ceneri
una nuova città,
una città pulita,
che non emani il fetore
della finta pulizia ostentata,
che non produca il fetore
che emana chi si tappa le nari,
chi si chiude gli occhi,
chi si serra le orecchie.

Ma oggi non è Nerone
a dare alle fiamme la città
ma i nuovi cristiani
stanchi dell’indifferenza,
sapendo che la vera puzza
non viene dalla
MONNEZZA.

Gaetano GULISANO

lunedì 22 giugno 2009

Combattere

(foto da web)



Combattere

Eserciti
armati di metastasi infette
ardiscono l’annientarti,
letti colmi di dolore
non provano più spasmo
assuefatti alla speranza
si tormentano.

Vene lacerate,
un buco e ancora un altro,
l’ematoma
si diffonde lungo il braccio
prima il destro poi il sinistro,
accogli l’essenza
di “dolce” morte.

Ti dicono:
dopo starai meglio
non lottare,
non pregare,
non sperare,
abbandonati
e il coraggio
defluisce sconfitto.

Perché non hai più lottato,
perché non hai più pregato,
perché non hai più sperato,
lotta ancora, strappa aghi
e la tua vittoria sarà vivere.

Gaetano Gulisano

sabato 20 giugno 2009

Versi e rime sulle cime


Oggi sono presente nel blog di Renzo Montagnoli con la mia silloge "Versi e rime sulle cime". Cliccando sul'immagine, potete leggere la recensione a cura di Renzo Montagnoli che ne consiglia la lettura.
"GRAZIE RENZO"

giovedì 18 giugno 2009

Dal Mare

(foto da web)



Dal mare

Spruzzi di acque lontane
affliggono lo scoglio,
insultano le spiagge arse dal dolore;
l’acqua non lenisce la canicola
come acido brucia,
scioglie le speranze.

Il sale si ravviva e offende le ferite
che più non pulsano di dolore,
uno schizzo scioglie i nodi nei capelli
per poi rattrappirli ancora
nell’aspra illusione.

Non fa più paura la sera,
anime più non temono l’attesa
galleggiano per sereni lidi,
i marosi più non li oltraggiano
insperato ritorno, partenza incerta
arrivare mai.

Gaetano Gulisano


domenica 14 giugno 2009

Giovane stelo




Giovane stelo

Ho strappato la gramigna
che ti cresceva attorno
ancora giovane stelo,
avvolgendoti con le mie mani
madide di vesciche.

Ho innaffiato la tua terra
con acqua di fonte
nata nei pascoli alpestri.

Ho vegliato insonne perché
i corvi non pungessero i tuoi frutti
lasciando che beccassero
i miei occhi.

Ora giovane quercia
il vento del nord
non può più smuovere le tue radici,
la pioggia del sud
non può offendere le tue foglie,
i corvi rispettano i tuoi rami
e non pungono i tuoi frutti.

Gaetano Gulisano

giovedì 11 giugno 2009

Estate

(foto da web)



Estate

Fioriere colme di boccioli
lungo i viali.
Profumi convulsi,
polline ormai traghettato dal vento,
vita, cinguettio d’anime,
api ronzanti.

Nubi colme di sorrisi
placate da zefiro ormai desto
dall’oro del mattino
amante e amato
nell’imperituro amplesso.

Volteggio di sensi ad ali di rondine,
planate in assetto di riposo al volgere
la quiete.
Vermiglio il manto della sera,
sinfonie di luna.

Gaetano Gulisano


lunedì 8 giugno 2009

Mani aperte

(Giovanni Domenico Cerrini, Il ratto d'Europa foto da web)


Mani aperte

Palmi aperti ondeggiano
in un mare d’incertezza,
squassato da false verità.
Il nocchiero ride e saluta.

Pugni chiusi resistono all’onda
di acque in tempesta.
Divelte le dita,
mani in cerca d’appigli
scogli aguzzi li feriscono
stille di vermiglio, urla.

No, non è un passato
dimenticato
No, non è un presente
cieco di memoria,
ma un futuro
che non vorrà ricordi.

Gaetano Gulisano

venerdì 5 giugno 2009

Anima sospesa

(foto da web)



Anima sospesa

Appeso ad asciugare
ai fili d’esistenze tese a spasmo,
fissato con mollette di plumbei pensieri
l’anima grondante fa pantano intorno.

No, non pulire le stille che restino a memoria;
aspetto l’alito di vento di lontani mondi
che asciughi la lordura che mi sento addosso.

Puzzo attaccatomi da troppa indifferenza,
olezzo che non offende più le nari della folla
ardisco lavare ancora e ancora lavo,
l’anima ormai asciutta resta appesa.

Gaetano Gulisano


martedì 2 giugno 2009

Dis-Armonia

(foto da web)



Dis-Armonia

Violini non ancora accordati,
afoni gorgheggi,
vocalizzi senza accenti,
stecche.
Tutto il pubblico s’alza in piedi
applausi.

Il coro perso nel leggio annaspa,
inciampa e si rialza per inciampare ancora
cerca appiglio nel pentagramma
una minima una semicroma,
l’intonazione è persa.

Il direttore agita la bacchetta
l’orchestra stona,
il pubblico applaude ancora.

Gaetano Gulisano
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