venerdì 6 giugno 2008

Il Treno













“IL TRENO”

Giorni trascorrono frettolosi
mentre io fermo,
in questo mio stato di
inconsapevole torpore,
li scruto, come la corsa
folle di un treno.

Giorni di immane ansia,
giorni di trepida attesa,
giorni di inquieta speranza.

Speranza sempre più flebile
speranza sempre più fioca,
speranza sempre più sommessa,
di riuscire a fermare
e prendere quel folle treno.

Giorni in cui le passate gioie,
le trascorse ilarità,
le vissute spensieratezze,
nella mia mente si annebbiano.

Come un lontano sogno mai sognato,
come un passato mai passato,
come una vita mai vissuta.

Ma poi, con il mio bagaglio di ricordi,
di speranza e di fede,
mi ridesto da quel folle torpore.

Mi ritrovo passeggero
senza biglietto su quel folle treno,
allora, ringraziando quell’arcano
controllore, pago in silenzio
la mia ammenda.


Gaetano GULISANO

Vita


“VIVERE”

Vivere,
in questo folle mondo
senza mai esser vissuti.

Esistere,
nei nostri arcani sogni
senza mai essere esistiti.

Essere,
le persone che crediamo
senza mai esserlo stati.

Morire,
sperando in una nuova vita
che non sia più morta
dell’a prima vita.

Perire,
temendo l’ignoto di
un mondo oscuro,
restando attaccati
alla nostra esistenza.

Spegnersi,
come la fiammella
di una candela,
cercando l’ultimo
residuo di cera,
per brillare ancora
un istante di fioca luce.

Morire senza mai esser vissuti
è come vivere senza mai essere nati


Gaetano GULISANO
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