giovedì 26 febbraio 2009

Amarti

(foto da web)
Amarti

Amarti:
mentre il sole
con il suo caldo abbraccio
cinge il cielo in un
vermiglio manto,
colorando di nuovo il mondo,
togliendomi il respiro,
respirandomi di te
intanto che lento
mi abbandono al suo volere.

Amarti:
quando “Febo” ormai lontano
si inabissa con i suoi destrieri
nella purpurea calma del
cocente mare,
finché lasciato il posto
alla sua pallida sorella “Selene”,
ti rischiara in una scura notte
illuminando la tua essenza
dove dolcemente mi perdo.

Amarti:
dove la notte finisce
finendomi nei tuoi fluidi sguardi,
conducendoti all’oblio
per non obliarti con oboli d’amore,
dove il soave abbraccio dell’aurora
ci troverà abbracciati
ad aspettare,
il fragoroso scalpitare
dei nervosi destrieri
del divino “Febo”.

Gaetano GULISANO

(A mia moglie Annabella)

lunedì 23 febbraio 2009

Amico

Quante e quante cose si potrebbero dire sull'amicizia... Così tante che potrebbero quasi risultare tutte banali, proprio per il fatto che non lo sono per niente.



Amico

Amico,
che dentro un sorriso
spegni ogni mia pena,
lenendomi dai miei pensieri,
dandomi l’oblio nell’ilarità
della tua amicizia.

Amico,
che hai pianto sulla mia spalla
versando le mie stesse lacrime,
ridendo al mio essere istrione
appropriandoti dei miei sorrisi,
sperando le mie stesse speranze
realizzandole in reali sogni.

Amico,
moltitudine d’emozioni
che come gli impetuosi flutti
nella tempestosa notte
cingono le scogliere,
così la tua amicizia
nell’anima mia s’avvinghia
in un affettuoso abbraccio.

Gaetano GULISANO


Premio Brilante


Ho ricevuto dalla cara amica Miri questo meraviglioso premio.
"Si tratta di un premio per i blogs che risaltano nella loro brillantezza per i temi e per il design."
Nel ringraziarla infinitamente, per un premio che forse non merito, ma che accetto con immensa gioia, non posso non donarlo a tutte le persone nella mia lista amici, che ringrazio per l'assidua presenza in questo blog.
GRAZIE MIRI

giovedì 19 febbraio 2009

Lacrima

(foto da web)


Lacrima

Lacrima
che ascendi dall’anima
e ti palesi nei miei occhi,
quando i miei sensi
non reggono alle emozioni:
baciami le guance.

Lacrima,
liquido senso di gioia,
svelami le mie passioni
che si celano nelle recondite
regioni del mio cuore,
velandomi lo sguardo
facendomi vedere la verità.

Lacrima,
non arrestare il tuo viaggio
anche quando è il dolore
a richiedere la tua essenza,
fa che sgorghi tutto lo spasmo
come limpide cascate alpestri
e che dentro una lacrima
dimori gaiezza.

Gaetano GULISANO

lunedì 16 febbraio 2009

Nuovo giorno

(foto da web)


Nuovo giorno

Lento passeggio
per i sentieri dell’anima
mentre claudicante
il giorno passa lieve
affannandosi.

Ancora non sento la sua agonia
che nel meriggio ha il preludio,
ma come nugoli di frecce che
scagliate a parabola
in un purpureo cielo
dopo l’inaspettato sibilo
trafiggono il guerriero,
così il giorno si avvia
imperterrito verso il suo
inevitabile fato.

La sera,
sarà il mio tormento
dove sciami di pensieri
mi avvolgeranno il senno
torturandomi in un turbinio
di emozioni.

La notte,
con il suo possente scudo
mi proteggerà da quel nugolo
d'aguzze frecce,
con il suo oblio mi avvolgerà
in un calmo abbraccio
e sarò allora pronto
ad ascoltare il vagito di
un nuovo giorno.

Gaetano GULISANO


domenica 15 febbraio 2009

Premio amicizia

Ho ricevuto dalla cara amica poetessa Marina questo premio amicizia. La cosa mi ha molto lusingato. Per regolamento, avrei dovuto scegliere, almeno sette blog meritevoli del premio; ma io, lo dono a tutti i blog della mia lista.

Grazie ancora Marina .



Nel sito di Renzo Montagnoli







Sono stato intervistato anch'io, se volete potete leggere l'intervista e vedere il mio faccione cliccando qui .



giovedì 12 febbraio 2009

Nocchiero

(foto da web)


Nocchiero

Sola
con i tuoi pensieri
navighi sulle onde
del tempo,
obliata da un sole
di ricordi.

Timoniera inesperta
su una nave
di cartapesta,
con la prua ai marosi
eventi,
segui la rotta
della vita.

Tempestoso
e scuro mare
di flutti impetuosi
e avversi:
è il tuo senno
pervaso dal pensiero
di antiche memorie.

Nocchiero,
soccorrila nella sua
traversata,
guida la sua prora
al tuo molo,
ormeggia la sua nave
alle tue calme rive:
e che non senta più
l’affannoso rollio
dei travolgenti flutti.

Gaetano GULISANO


mercoledì 11 febbraio 2009

Premio Dardos



Ieri ho ricevuto da:
Noidue2004:
http://amoresenzaconfini.splinder.com/
Il premio Dardos per l'impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari, umani e personali



A loro, va il mio ringraziamento per avermi onorato con questo premio e per la loro assidua pesenza nel mio blog con i loro commenti:

GRAZIE


Il regolamento è il seguente: accettare e comunicare il regolamento, promuovere 15 blog meritevoli dello stesso premio,linkare il blog che ti ha premiato.
A mia volta dono questo premio a:

Carloesse75: http://didivinpoesia.splinder.com/
Fabiocogolato:
http://sognidipoeta.splinder.com/
Fogliadivite:
http://fogliadivite.splinder.com/
Soriana:
http://rossiorizzonti.splinder.com/
Anna Teresa:
http://cerbiatta64.splinder.com/
Miri:
http://lozibaldonedimiri.splinder.com/
NeLLa’s:
http://ripartodazerooo.blogspot.com/
Riyueren:
http://innerland.splinder.com/
SorayaSrena:
http://perennequilibrio.splinder.com/
Renzo Montagnoli:
http://armoniadelleparole.splinder.com/
Cristina Bove:
http://cristinabove.splinder.com/
Margherita:
http://ghostdaisy.splinder.com/
Glodalessandro:
http://glodalessandro.splinder.com/
Anileda:
http://ladyeagle.splinder.com/
Natàlia:
http://frammentipoetici.splinder.com/

lunedì 9 febbraio 2009

L'Alpino del '900


(foto daweb)

Chi non ha mai sentito parlare degli “Alpini”, queste figure quasi mitiche delle montagne. Arrampicati sulle rocce o per i sentieri, ad aiutare e soccorrere dove nessuno sarebbe in grado di arrivare. Essi, sono parte della montagna, sono i “figli delle rupi” e delle montagne ne hanno l’essenza.
La vera montagna, non è luogo fisico ma un luogo arcano nascosto alla vista dei più distratti, di quelli che non sanno né vedere né ascoltare con l’anima.
Molti anni fa (e purtroppo anche oggi), delle persone che detenevano il potere, non seppero ascoltare quelle voci. E, queste mitiche creature la quale vera patria era la montagna si trovarono gli uni contro gli altri.

L’alpino del ‘900

Tu oh prode Alpino del novecento,
milite ignaro di tanto sgomento,
che per quei monti orgoglioso salivi
e i tuoi fratelli montani aiutavi.

Ignaro allora di tanta sventura
che su quei monti la sorte attendeva,
per l’ingordigia di umani potenti
morto ti vollero sopra quei monti.

Quei tuoi fratelli che prima aiutavi
ora nemici tu li nomavi,
perché i potenti tavean così detto
che non ve un uomo dentro l’elmetto.

Senza paura del combattimento
eri tu folgore nel vento,
che contro il nemico tuo destinato
della tua furia veniva investito.

Ma nel guardare quel elmo morente
in tutto a te rassomigliante,
scrutando sotto quel grigio mantello
lì scorgevi il tuo caro fratello,
che per tua mano come Caino
fosti tu fato del suo destino.


Ti domandavi con sommo stupore
perché son attore di sì tanto orrore,
in questo teatro sì insanguinato
che il Dio sì bello ci aveva donato,
quale cagione si possa invocare
perché questa guerra continuare.

Chi ha mai voluto l’inizio figliare
di sì immane assurdo furore,
che vedean i figli di quei monti belli
uccidersi ignari d’esser fratelli.

Tu invocavi il Dio degli umani
per far cessare quelle guerre immani,
e pei monti orgoglioso ancora salire
e tuoi fratelli oltre aiutare.

Ridargli il senno Dio degli umani,
a quei potenti si tanto stolti ,
perché ancor vivere sopra quei monti
possano in pace le umane genti.

Caro il mio alpino del novecento
al pari tuo è il mio sgomento,
dopo cent’anni di guerre immani
ancora stanchi non siamo gli umani,
che di Caino portiamo il fardello
e ancora uccidiamo il nostro fratello.

Gaetano GULISANO

sabato 7 febbraio 2009

Fingere di vivere

(foto da web)



Fingere di vivere

Fingere d’amare la vita
vivendo obliandosi di vivere,
negandosi il sorriso
della vita stessa per
paura della vita.

Immaginarsi l’amore
senza riuscire ad amare,
per paura di amarsi amando
oboli d’esistenza.

Credere d’aver vissuto
una terrena realtà,
per poi scoprirsi
a guardare l’accogliente
ventre di una mamma,
sicuro che si ama realmente
solo donando la vita.

Gaetano GULISANO

venerdì 6 febbraio 2009

Il primo appuntamento

L'amico Massimo ( Castor et Pollux) nel suo blog http://castorepolluce.blogspot.com/
propone una rassegna di racconti e poesie sul tema "il primo appuntamento".
Il limite delle battute è di 5500.
C’è anche la mia poesia "L'
attesa".
L'indirizzo cui mandare il materiale è: castor_et_pollux@libero.it

giovedì 5 febbraio 2009

Quassù

(La Marmolada fotografata dal rifugio Lagazuoi 2752 mt.)

Dopo una bella chiacchierata con l'amico poeta e scrittore Renzo Montagnoli sulla bellezza e l'armonia delle montagne (passione che ci accomuna), ricevo una mail con una sua bellissima poesia...



Quassù
di Renzo Montagnoli

C’è un’aria di vita quassù
in questi boschi ombrosi
in queste piane soleggiate
nessun rumore in quota
solo il lento incedere del vento.
Come le cime silenziose
le mani si protendono al cielo
tanto è vicino
che par di toccarlo
di poter sfiorare con le dita
le poche candide nubi
che sonnecchiano nel meriggio.
Io e questa terra
io e questa amica natura
nessun altro a romper l’idillio
chiudo gli occhi
e ascolto la voce del creato
mille brusii di vita
timide voci di un mondo
che sfugge alla civiltà.
E’ un cuore pulsante
un’energia infinita
a cui lasciarsi andare
cullato dai pensieri
che rapidi s’involano
silenziosi e assorti
in un muto dialogo
con l’eternità.

lunedì 2 febbraio 2009

Metamorfosi

(foto da web)

Metamorfosi

Guardo
la neve che senza
opporre resistenza
lenta sotto un possente sole
cede il posto alla sua metamorfosi,
trasformandosi in fluida acqua,
abbandonando quel suo
solido candore.

Osservo
il bruco strisciante
mentre voracemente si nutre
per mutarsi in una
leggiadra e variopinta
farfalla.

Scruto
il cielo che brulica di rondini
mentre si inseguono in una
frenetica e gioiosa danza
e immagino le loro uova
che si tramuteranno
in pigolanti ed affamati pulcini.

Mi specchio in una limpida pozza
e notando le mie prime rughe,
come crisalide, mi ritrovo a gioire
per la mia metamorfosi.

Gaetano GULISANO
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