martedì 20 settembre 2011

Dieci,cento,mille...

Solitamente accompagno con delle immagini ciò che scrivo, poesie (o presunte tali) o racconti. Ma questa volta, non voglio allegare nessuna immagine. Avrei potuto allegare immagini dei cortei che scandivano quell'infamante slogan, oppure le foto di quei ragazzi uccisi almeno due volte: prima dall'esplosivo e poi dalla devastazione ancor più letale delle parole.
Le parole dei ben pensanti che anelano la morte nascosti da una bandiera arcobaleno.

Io, con questi pochi versi vi voglio solo ricordare e ringraziare per il vostro eroismo.



Dieci, cento, mille…

Dieci, cento, mille…
Non oso continuare.
Infamia l’infamare
bandiere d’amare,
mentre l’amore
è lacrima da versare.

Dieci cento mille…
Quanto vorrei dire,
abbracciare dieci eroi
e ripudiare piazze d’infami.

Vigliacchi
nascosti dietro altre bandiere.
Bandiere da bruciare,
bandiere da baciare
bandiere dove avvolgere
la propria vigliaccheria.

Dieci cento mile…
Nelle orecchie risuona
quell’infamia,
nella testa picchia forte
quell’orrore,
nell’anima squarcia
quell’eco di violenza.

Quella violenza di parole
dei ben pensanti
che falsamente anelano pace
che continuano ad uccidere
oltre la morte.

Gaetano Gulisano.


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