sabato 17 maggio 2008

Aci Trezza




“ACI TREZZA”

Sotto i faraglioni
di Aci Trezza,
nella solitaria notte
muta e mesta
luccicano le lampare
a festa.

Occhi curiosi
che scrutano nel mare
sono le barche
che calme si lasciano
cullare.

Sul mare la luna
l’argenteo manto stende,
rendendolo come
un fermo incanto,
muta ascoltando
il loro dolce canto.

Quel tratto
che solcato fu d’Ulisse
e l’ira del Ciclope
Omero disse
che accecato
dal furbo Nessuno
in suo soccorso
chiamo il padre
Nettuno.

In questo luogo
di sì dolce incanto
che il gran poeta
narrò in suo canto
in questa notte
di così calma brezza
cantano i pescatori
di Aci Trezza.

Gaetano GULISANO

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