sabato 17 maggio 2008

Trinacria



















Come non farsi affascinare dalla mia terra (e dico mia con tutto l'orgoglio e il dolore di cui un essere umano può essere capace).
L'orgoglio per essere nato nello stesso luogo di filosi e poeti, l'orgoglio di essere nato in quel luogo, dove la montagna sposa il mare e con questo si confonde, il luogo dove il sole ha la sua dimora e, quando il divino Febo, imbriglia i suoi cavalli e stimolandoli li fa rompere in un frenetico galoppo, sparge quel manto dorato alle spighe di grano che con il complice aiuto di Eolo, le fa dolcemente ondeggiare; l'orgoglio per essere nato in quella terra di gente che arsa dal sole, da questo è rinvigorita.
Il dolore, nel vederla maltrattata da quei figli ingrati e fratricidi; il dolore, perché spesso questa splendida terra, viene associata a quanto di più malvagio l'uomo può concepire;
il dolore, nel vedere nella mia gente assopita la forza, il coraggio; affievolito l'ardente fuoco che arde come nelle viscere del vulcano.
Ma ancora rincuorato, per l'esistenza di persone che come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno detto e, continueranno sempre a dire NO! NO! e sempre NO!
I nuovi imprenditori, che hanno deciso che "TRINACRIA" deve ritornare ad essere effige di onesta e coraggio, e non di illegalità e vigliaccheria.


TRINACRIA”

Sotto l’abbraccio attento del vulcano
che con il suo pennacchio fumoso
come un carabiniere vigila,

dorate e spumeggianti onde
sono i campi di grano
che sulla piana di Catania
rigogliosi fluttuano.

Tormentati dal dolce alito
sembrar li fa
danzanti fanciulle bionde
alla paesana festa.

Perle rigogliose
sono i variopinti agrumeti,
delizioso il profumo
che il gelsomino
e la zagara spande.

Oltre, il mare avvolge
con il suo perpetuo abbraccio
questa linda terra,
che tanto gioir la fa per la sua quiete
e tanto pene nelle notti di tempeste desta.

Tu terra di conquiste,
patria dei miti Greci,
tu che a filosofi
e immani eroi desti i natali,
perché da gente sì codarda
martoriar ti fai?

Che infama le tue memorie,
che oltraggia le tue genti.

Oh vulcano,
colma con la tua impetuosa lava
le vene delle rette genti

Oh mare,
infondi la tua perenne forza
nelle menti dei giusti.

Oh Trinacria torna ad essere
la patria degli onesti.



Gaetano GULISANO

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Passione-amore, dolore-odio sanno viaggiare insieme toccandosi e abbracciandosi. Sembra un controsenso, ma alla fine gli uni son complementati all'altro...

Hai regalato una perla, Gaetano; mi convinco sempre più che dovrò visitarla presto, la bbellissima Sicilia...

Un abbraccio, stellone.

Glò

gaetano ha detto...

Grazie cara Glò per il tuo commento, sono contento di averti fatto un regalo.
Adesso un bel regalo fattelo da sola, alle prime ferie prenota un bel viaggio per la Sicilia.
Ti saluto e ti auguro buon viaggio.
Gaetano

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